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Per ogni fascista che progetta di attaccare gli eventi “drag queen story hour”, ci sono tre antifascistu prontu a difenderli.

Per ogni capo che vi molesta, ci sono dieci lavoratoru che vi sosterranno.

Per ogni giudice che cerca di vietare l’aborto, ci sono venti collettivi che fanno scorte di mifepristone e misoprostolo.

Per ogni poliziotto pagato per far rispettare la legislazione transfobica, ci sono un centinaio di fuorilegge di genere pronti a sfidarli.

Per ogni politico che prova a proibire la discussione di genere a scuola, ci sono mille studenti che tracciano i propri percorsi oltre il binarismo.

Per ogni bigotto che vuole incidere i propri pregiudizi nella pietra, c’è un movimento che sta già cambiando il mondo.

Per ogni persona che fa un passo verso la libertà, ce n’è un’altra che trova un po’ più facilmente la strada della liberazione.”


Ispirazione tratta da una poesia di Nancy R. Smith. Crimethinc, Kit per la sovversione di genere.#69 B.


Tra la violenza di strada dell’estrema destra e un’ondata di nuove leggi che limitano l’istruzione, l’espressione del proprio sé, l’assistenza sanitaria e l’autonomia riproduttiva, i bigotti stanno cercando di ottenere il controllo dei nostri corpi e della nostra sessualità. Possiamo chiamarlo fascismo di genere. Questa è la manifestazione di un’ondata globale di violenza reazionaria e repressione statale. Difendersi l’un l’altru da questo assalto non è solo una “politica identitaria” marginale. Stiamo sfidando alcune delle narrazioni e dei meccanismi che sono al centro del funzionamento del potere autoritario nel XXI secolo. Da Mar-a-Lago a Mosca, aspiranti despoti e dittatori in carica ci dicono come i ruoli normativi di genere siano fondamentali per le gerarchie che stanno cercando di sostenere. Probabilmente hanno ragione.

Però se vogliamo vincere, abbiamo bisogno di un quadro trasformativo che descriva ciò per cui stiamo combattendo.

Moltu sostenitoru usano un linguaggio che parla di preservare o estendere i diritti in funzione oppositrice all’oppressione. Noi proponiamo un quadro diverso: l’autodeterminazione di genere.

Quali sono i vantaggi di questo approccio?

Primo: è espansivo. L’autodeterminazione non si limita soltanto a difendersi dagli attacchi o ad ottenere garanzie dal governo. Significa definire il nostro benessere e creare delle situazioni alle nostre condizioni.

Secondo: questo quadro di riferimento mette al centro l’autonomia. Non dipende da uno Stato o da altre autorità – le quali dovrebbero garantire o assicurare i nostri “diritti”. I diritti sono un costrutto sociale: senza la presenza delle autorità volte a farle rispettare, non hanno alcuna influenza sulla realtà; e non esiste un modo definitivo per risolvere le differenze sui diritti che le persone meritano. È per questo che spesso le “libertà” sostenute dallo Stato e fondate su presunti diritti senza tempo si erodono negli anni. Al contrario, articolare i nostri obiettivi in termini di autodeterminazione focalizza l’attenzione sui nostri desideri, capacità e modi di agire – e sulla costruzione della forza collettiva di cui abbiamo bisogno per difenderli, indipendentemente da ciò che accade nelle stanze del potere.

Terzo: è inclusivo. Sia che ti identifichi come trans, non-binary, queer o in altro modo, tutte le nostre vite migliorano quando ognunu di noi è liberu di determinare il proprio rapporto con il genere. Sì, dovremmo dare risalto alle voci e alle esperienze delle persone trans: le persone trans conoscono meglio di chiunque altru le forme di violenza e repressione patriarcale che dilagano in questa società. Ma questa lotta riguarda la libertà di tuttu, non solo di una “minoranza”. Piuttosto che vedersi come “alleatu” nella lotta di qualcunu altru, coloro che non si identificano come trans devono capire che anche la loro liberazione è in gioco. Come accaduto con i diritti dell’aborto in Texas e in Mississippi, i bigotti non si fermeranno e faranno di tutto contro le persone trans e, in futuro, contro altre persone LGBTQ+ – e poi si scoprirà che alcune persone eterosessuali non sono abbastanza eterosessuali per i bigotti.

Infine, questo approccio ha una certa risonanza. Questo quadro articola le nostre aspirazioni ed utilizza gli stessi termini di molte altre comunità oppresse e movimenti radicali. Far parte di una storia più grande di noi, ci aiuterà ad intrecciare i nostri sforzi con quellu dellu altru. Può anche aiutarci a trarre ispirazione e conoscenza da altri movimenti nel mondo e nella storia.

Spostando la discussione dai limiti dei diritti all’orizzonte dell’autodeterminazione, iniziamo a dare vita ad un mondo radicalmente diverso, in cui nessuna autorità – né governi, né religioni, né famiglie nucleari, né altro – può confinarci all’interno delle loro visioni ristrette – e quindi modellarci su chi dovremmo essere e chi possiamo diventare. Nessun giudice o politico dovrebbe essere in grado di giudicare il modo in cui viviamo le nostre vite. Fino a quando le autorità possono controllare le nostre opzioni riproduttive, i nostri corpi e le nostre vite, allora saremo soggettu ai venti mutevoli della politica piuttosto che ai nostri valori e bisogni immediati. Invece di limitarci a chiedere legislatori e giudici migliori, dobbiamo assicurarci i mezzi per determinare cosa facciamo con i nostri corpi, indipendentemente da ciò che i tribunali o i parlamenti decretano.

“Scelta” e “diritti” non sono sufficienti. Qui è in gioco la libertà, ed è chiaro che non possiamo guardare a coloro che dovrebbero proteggere le nostre scelte e i nostri diritti.

Concretamente, questo significa creare delle reti di mutuo aiuto per ottenere delle cure mediche di cui abbiamo bisogno, compresi gli ormoni e l’accesso all’aborto, indipendentemente dagli ostacoli. Significa organizzare gruppi di autodifesa. Significa sostenere i giovani che si organizzano autonomamente, soprattutto lu ragazzu trans e queer. Significa agire in solidarietà con le persone trans e queer nelle carceri e nei centri di detenzione. Significa creare luoghi di rifugio per le persone trans e queer in difficoltà e creare strutture di supporto legale per coloro che sono presi di mira dal sistema giudiziario. Significa costruire comunità in cui possiamo sostenerci, prenderci cura l’un l’altru e passare all’offensiva contro coloro che intendono farci del male.

Insieme, possiamo impedire a tribunali, poliziotti e altri bulli di rovinare la vita delle persone e fare un passo avanti verso un mondo in cui tuttu siano liberu di realizzare il proprio potenziale alle proprie condizioni.

Contro il patriarcato e la violenza di Stato, per l’anarchia e la libertà.


Thanks to Gruppo Anarchico Galatea for the translation.